Puoi imparare dall’uncinetto

Puoi imparare dall’uncinetto: fare meglio pensando di più!

Ho ricevuto una bella lettera da Isabella che mi ha dato il permesso di condividere:

“Lavorare all’ uncinetto è anche un insegnamento all’ accettazione degli eventi nella vita. Si ci sono nodi che poi si sciolgono e nodi che restano per sempre. 

Si incontrano difficoltà che poi si risolvono.

Progetti che si portano a termine e altri che vanno abbandonati soprattutto quelli troppo ambiziosi per la nostra portata.

A volte dobbiamo fermarci  per tornare indietro e altre invece proseguire spedite per raggiungere l’obbiettivo .

Ho iniziato questo articolo con la lettera di Isabella perché le sue parole riassumono il mio pensiero.

Ti confesso, che anni fa dormivo fino a tarda mattinata.

Ora non lo faccio più, nemmeno di domenica.

Il momento della giornata che preferisco è la mattina presto. Spesso mi alzo prima della sveglia.

Non ho molto tempo perché gli impegni della giornata incombono, però cerco di ritagliarmi quasi un’ora tutta per me, mentre gli altri dormono.

E’ così da quando lavoro a uncinetto, dal 2018. Nella prima puntata del mio podcast “conta con me” ti racconto di come ho iniziato, se non l’hai ancora ascoltata ti invito a farlo a questo link.

conta con me podcast

Puoi imparare dall’uncinetto.

Proprio stamattina riflettevo sul fatto che lavorare a uncinetto non significa per me solo passare il tempo a “fare” e poco a “pensare”.

Tutt’altro, ho la percezione di fare meglio, e pensare di più, possiamo pensare meglio, lavorando a uncinetto.

E’ come se l’uncinetto fosse il nostro spazio protetto dove i tempi e i modi per affrontare la vita li definiamo noi. Senza pressioni, senza pregiudizi, senza maschere.

Anche se a volte ricado nelle mie abitudini e convinzioni e ripropongo qui meccanismi e difese che utilizzo quotidianamente.

Mi spiego meglio, un progetto a uncinetto richiede prima di tutto di pensarlo, poi pianificarlo e prendere una serie di decisioni, quindi svolgerlo e terminarlo (si spera!), proprio come i progetti di vita quotidiana.

E’ stato illuminante per me vedere, si vedere nel senso che mi sono osservata J, come reagisco agli intoppi, che possono essere degli errori nel conteggio dei punti, nella forma del modello o la scelta sbagliata del filato.

L’hai mai notato? è possibile che affronti un progetto di uncinetto nello stesso modo in cui affronti la vita.

E nello stesso tempo puoi imparare dall’uncinetto.

Ecco come secondo me.

Mentre realizzi manufatti di uncinetto ti alleni a trovare soluzioni creative di fronte alle difficoltà.

Sei in grado di cambiare i piani e sperimentare qualcosa di diverso se l’ostacolo è insormontabile.

Ti godi momenti di lavoro appassionanti e accetti lavorazioni monotone o difficili, per arrivare al risultato finale.

Diventi abile a superare intralci per portare a conclusione un progetto oppure se necessario sai fermarti e prendere la decisione di disfare tutto.

Perché tutte queste capacità non le usiamo per la vita di tutti i giorni?

Quando vedi un errore e non ti accorgi subito, sei team-disfo-tutto-e-ritorno-indietro-devo-assolutamente-togliere-l’errore, oppure sei team-va-bhe-tanto-non-si-vede-ma-chi-lo-nota?

E quando con sicurezza o titubanza hai scelto il team, sei certa poi della decisione presa?

Disfi e ri-disfi aspirando alla perfezione fino allo sfinimento e il rischio di abbandonare tutto è alto.

Fai finta di nulla, continui a lavorare ma l’occhio ti cade sempre lì, sull’errore. Ti ripeti che non si nota, ma tu lo sai che c’è e lo vedi benissimo. Più vai avanti e l’idea di disfare è sempre più lontana e nello stesso tempo cominci a pentirti di non averlo fatto.

La bella notizia è che non c’è un modo giusto o sbagliato, dipende da noi. Cosa sopportiamo meglio e cosa è importante per noi.

Ti va di farmi sapere come ti comporti di fronte ai contrattempi dell’uncinetto?

https://youtu.be/0s6m82wI5G8

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Motivo a uncinetto

Motivo a uncinetto per bordo con maglie basse, lavorata in modo particolare.

Qui il video tutorial

bordo della cappa con maglie basse particolari

Ecco un tutorial per lavorare un bordo. E’ particolare perchè viene lavorato con maglie basse lavorate in modo diverso. Guarda il video, spiegarlo lo farebbe sembrare difficile ma non lo è!

E’ particolare anche la trama che ne deriva infatti sembra l’uncinetto bosniaco lavorato in tondo.

Questo motivo a uncinetto invece non è lavorato con maglie bassissime, come il bosnian, ma con le maglie basse particolari.

L’effetto del motivo a uncinetto che ne deriva però è molto simile, direi uguale. Ed è molto più semplice perchè invece delle maglie bassissime appunto si utilizzano le maglie basse.

Io amo e adoro e impazzisco per la maglia bassissima ma so che per i più non è così, quindi questa è un’ottima alternativa.

Sarebbe interessante lavorare questo motivo a uncinetto con un filato grosso, io non ho ancora provato ma ho un filato di spessore notevole che non saprei come utilizzare in altro modo, credo questo potrebbe essere una bella occasione. Vi terrò aggiornati.

bordo a uncinetto con maglie basse particolari

Dunque il punto che ho utilizzato per la cappa è questo punto a rametti che  potete vedere nel video qui sotto.

La trama è lavorata con le righe accorciate utilizzando la mezza maglia alta, ne esce un motivo a uncinetto a forma di rametti.

La lavorazione è in orizzontale cioè da lato a lato e cucita poi dietro con una cucitura invisibile.

Per la cappa ho utilizzato un filato di lana merino 100%, mentre per il bordo ho utilizzato un filato che avevo nel mio stash, non ho più l’etichetta quindi non ho la composizione precisa ma sono certa fosse 100% lana. E’ una cake sfumata dal marrone molto chiaro si sfuma in un azzurro blu scuro.

Il bordo è lavorato in tondo, alla fine del primo giro non ho “chiuso” ma ho lavorato a spirale, preferisco in questo modo perchè non mi vengono mai bene le chiusure.

Abbraccia i tuoi limiti

Abbraccia i tuoi limiti e usa l’immaginazione.

Phil Hansen

Ho scoperto che diventi più creativo cercando i limiti.

Sì perché i vincoli possono stimolare la capacità creativa.

Oggi voglio raccontarti una storia singolare, quella di Phil hansen, artista statunitense.

Quando era alla scuola d’arte, ha sviluppato un tremore nella mano. Il tremore è stato causato probabilmente dal “puntinismo”, questa tecnica che lui utilizzava ostinatamente, anni e anni di creazione di puntini minuscoli.

Gli ha provocato dolore e problemi alle articolazioni, tanto che aveva difficoltà a tenere in mano qualsiasi cosa, così abbandona l’arte completamente.

Il suo sogno di diventare un artista è distrutto.

https://youtu.be/Cm7ScuCj_PI

Abbraccia i tuoi limiti

Dopo qualche anno però, non riesce più a stare lontano dall’arte, e decide di andare da un neurologo per capire se poteva risolvere il problema.

Ha la conferma che il  danno è permanente.

Il medico però gli dice anche  “Beh, perché non accetti semplicemente il tremore?”

Fu la svolta.

Torna a casa, prende una matita e inizia a far tremare la sua mano, producendo scarabocchi.

Non è il tipo di arte che lo appassiona, ma… comincia a sentirsi benissimo. E cosa ancora più importante, una volta abbracciato il tremore, l’ha accettato, si rende conto che può ancora fare arte.

Deve solo trovare un approccio diverso per creare l’arte che vuole.

Inizia a sperimentare altri modi perchè il tremolio non possa influenzare l’opera:

…come immergere i piedi nella vernice e camminare su una tela

…creare strutture in 3D

…creare immagini bruciando la tela con una fiamma ossidrica.

E’ un approccio alla creatività che cambia completamente i suoi orizzonti artistici.

Gli si parano davanti tutte le scelte che non ha mai avuto prima.

Dopo questa prima fase di scoperta ed entusiasmo arriva però un blocco, un blocco della creatività.

Si sente come se fosse paralizzato da queste infinite  scelte che può attuare.

E capisce che per avere indietro la sua creatività deve smettere di sforzarsi così tanto di pensare fuori dagli schemi.

Fa un passo indietro.

Ed è qui che matura l’idea: abbracciare una limitazione può effettivamente guidare la creatività.

Torna indietro al momento in cui aveva abbracciato il tremore.

Ci si deve prima limitare, per diventare senza limiti.

Comincia così a porsi diverse sfide:

E ​​se potessi creare un’opera solo con un dollaro di materiali?

Oppure se, invece di dipingere su una tela, potessi dipingere solo sul mio petto?

E ancor se, invece di dipingere con un pennello, potessi dipingere solo con colpi di karate?

Questo concetto del porre limiti, mi ha fatto venire voglia di giocarci un po’ …..lo posso fare anch’io con l’uncinetto?

Fare con quello che ho, quindi con i miei limiti: quantità di gomitoli limitata, colori limitati, tipologia di fibre limitate.

ho cominciato con gli “e se”

E se..

Potessi realizzare un progetto con 1 solo gomitolo? Uno solo, non più di uno, non meno di uno.

E se…

Realizzassi un maglione con un solo tipo di punto, anche per i bordi e il collo.

E se….

Cambiassi colore ogni 20 punti, tutti colori diversi, ma solo quelli già in mio possesso, a rotazione indipendentemente dalle misure del capo.

E se…

Per ora è solo un puro esercizio mentale, divertente e molto stimolante.

E tu? Quale limiti mi vuoi suggerire?

Uncinetto, Abbraccia i tuoi limiti